torna alla home page torna alla photogallery
i diari dei viaggiatori diari u.s.a.

 

COAST TO COAST 2003

di Roberto "states4u.com"

VERONA - PARIGI - NEW YORK  - SAN FRANCISCO

Bene ore 5.30 di venerdi 8 agosto 2003 si parte da Brescia in direzione Verona (aereoporto Catullo), come da programma stilato dalla nostra agenzia (non faremo il nome, per adesso), quindi ore 6.05 parcheggio Caselle di Villafranca...SORPRESA!!!! dovevamo partire da Malpensa, questo dicevano i biglietti, non l'agenzia loro sostengono tutt'ora che dovevamo partire da Verona, dopo 2 minuti di panico ci facciamo portare all'aereoporto e subito andiamo in biglietteria per cercare una soluzione. L'unica soluzione comprare un altro volo per Parigi e poi sperare che tutti i biglietti aerei non venissero annullati. Dopo circa 2 ore arriviamo a Parigi tutto bene, se così si può dire, andiamo all'ufficio informazioni dell'American Airlines e gli spieghiamo la situazione...un miracolo ci fanno partire per San Francisco, scalo New York. PS. Dimenticavo un piccolo problema, la nostra "fantastica" agenzia ha sbagliato il nome di battesimo di uno dei partecipanti...150 dollari per cambiare tutti i biglietti e Felipe (American Airlines) nel rifare i biglietti se ne dimentica uno, New York-San Francisco... no comment (la sfiga si era impadronita della nostra vacanza). Comunque tagliamo corto dopo 14 ore 4 persone e 2 bagagli su 6 sono arrivati a San Francisco mentre 2 persone hanno dovuto prendere il volo dopo, per il problemino del biglietto non rifatto e dopo "solo" 20 ore sono arrivati alla meta. PPS. Quello con il nome sbagliato ero io il Webmaster.

 

SAN FRANCISCO  08/08/2003 - 10/08/2003

San Francisco è stata definita da molti come una città speciale, unica. E, chi è stato in questa città penso non possa che condividere. San Francisco ha qualcosa di particolare, di diverso dalle altre grandi città, qualcosa di unico e di caratteristico che la contraddistingue. Come dimensioni, è la terza città della California, ma è ben diversa dal clima esaltato e caotico di Los Angeles; San Francisco è già una città "del nord". Sorge su di una penisola che si affaccia da un lato sull'Oceano e dall'altro sull'omonima baia. La città è dunque prevalentemente raggiungibile da lunghi e spettacolari ponti (tra tutti il più famoso è il Golden Gate che corona l'imbocco della baia. San Francisco è molto semplice da visitare soprattutto se alloggiate nei pressi della baia o nei pressi di Chinatown si può girare tranquillamente a piedi, naturalmente non dovete farvi spaventare dalle mitiche strade in salita. Noi abbiamo alloggiato all'Hotel York, onesto, pulito e molto caratteristico. Cosa visitare: il Golden gate, la "Porta d'oro" è uno dei simboli più famosi di San Francisco. Quando venne costruito era il ponte sospeso più lungo del mondo. Spesso avvolto nella nebbia, dona alla città un tocco di bellezza e di nostalgia...; Chinatown considerato il più grande e il più caratteristico dei quartieri cinesi negli Stati Uniti, questo quartiere occupa 24 isolati in mezzo alla città. La strada principale, Grant Avenue, ha un portale ornato da draghi ed è fiancheggiata da negozi e ristoranti. Nella parallela Stockton Street si trovano mercati di pesce, verdura, pollame, erboristerie cinesi e numerosi caratteristici ristoranti Dim Sum; Fisherman's Wharf con le sue numerose attrazioni, il Fisherman's Wharf è il principale quartiere turistico di San Francisco. Questa zona offre svariati ristoranti di pesce, famosi centri commerciali come il PIER 39, Ghirardelli Square e il Cannery, splendide viste della baia, numerosi tour e crociere sulla baia e attrazioni turistiche quali il Museo della Cera e il Museo Marittimo. I marciapiedi sono affollati con turisti da tutto il mondo e da artisti di strada che fanno spettacolo; Alcatraz dopo essere stato una fortezza ed una prigione militare, fra il 1934 e il 1963 Alcatraz divenne un famoso penitenziario federale per famigerati criminali quali Al Capone. Anche se dista solo 1,6 km dalla riva di San Francisco, i numerosi attentati di fuga fallirono per via dell'acqua gelida e delle forti correnti nella baia. Oggi Alcatraz è amministrata dal National Park Services e ogni anno milioni di visitatori si recano a fare il tour dell'antico penitenziario. Si può accedere all'isola con i traghetti della Blue and Gold Ferry; Lombard Street conosciuta come "la strada più tortuosa del mondo", con i suoi otto tornanti circondati da aiole di ortensie, la Lombard Street È la strada più fotografata di San Francisco. Situata nell'elegante quartiere di Russian Hill, si può raggiungere con il Cable Car ed ha delle scalinate su entrambi i lati; il mitico tram a fune: il Cable Car è un monumento nazionale, tipico di San Francisco, nato per risolvere la difficoltà delle elevate pendenze delle strade della città.

 

MONTEREY 10/08/2003 - 12/08/2003

Arrivo a Monterey verso le 21, pernottiamo al Motel 6 di Monterey, discreto. Allora Monterey... le sue origini sono del 1770, città portuale con atmosfera spagnoleggiante. Questa antica città, fu per cinquant'anni capitale della California spagnola. Perse però molta della sua importanza nel corso dei secoli ed oggi è prevalentemente una meta turistica. Nel 1945 lo scrittore John Steinbeck (originario della vicina città di Salinas) le dedicò il libro "Cannery Row". Una delle attrattive principali della zona è il Monterey Bay Aquarium, che si trova sulla costa, nel lato sud della Baia, al n. 886 di Cannery Row. E' questo uno dei più grandi acquari degli Stati Uniti, con dei pezzi e delle collezioni unici al mondo. Attraverso le pareti delle vasche di cristallo è possibile ammirare la flora e la fauna della Baia di Monterey. Dopo la visita a Monterey, consiglio di spendere un po' di tempo visitando i dintorni della città ed in particolare l'omonima penisola (Monterey Peninsula). Il punto più estremo della penisola è la cittadina di Pacific Grove, un luogo meraviglioso sulla costa e sulla scogliera. Un sentierino assolutamente da percorrere segue una striscia di costa per circa 5 Km. lungo l'Ocean View Boulevard, la strada panoramica. Nel Lovers Point Park (circa a metà della strada) è un luogo incantevole da cui si vede tutta la Baia di Monterey; in questo spazio erboso è l'ideale fermarsi per uno spuntino o per pranzo al sacco. Nella cittadina di Pacific Grove si possono poi visitare le numerose e splendide case stile vittoriano e il famoso museo di Scienze Naturali. Nella zona sud della penisola, dopo Pacific Grove si può fare un giro a Pebble Beach, un paesino di villeggiatura, amato dai golfisti e dai grandi della finanza, che trascorrono nelle sontuose ville con vista mare le loro vacanze e i loro week-end. In serata arriviamo alle porte di Los Angeles e ci fermiamo a dormire a Malibu, niente di particolare, almeno alla sera. La mattina seguente partenza alle 7.30 direzione Los Angeles e in particolare agli Universal Studios...

 

LOS ANGELES  12/08/2003 - 13/08/2003

Ok dove eravamo rimasti...ah si Malibu direzione Los Angeles, alle 8.50 eravamo all'entrata degli Studios, dopo aver percorso una delle "mitiche" autostrade a sei corsie che portano a Los Angeles, molto trafficata ma abbastanza scorrevole. Capitolo Universal Studios: si trovano a Universal City, nella parte nord della città, sono la casa del cinema, Universal, è praticamente un parco giochi, un consiglio arrivate all'orario d'apertura (9.00) e per prima cosa raggiungete il trenino che attraversa tutti gli studi dove vengono girati film, telefilm e spettacoli. Noi ci siamo stati un giorno intero e ve lo assicuro che non è troppo. Direi che le migliori attrazioni sono: SHRECK 4D , grande novità del 2003; JURASSIC PARK; BACK TO THE FUTURE; TERMINATOR 2; non mancano naturalmente i fast-food a tema e i negozi di souvenir. All'esterno del parco si trova Universal City Walk una vera e propria cittadella del divertimento che si può visitare anche di sera. Qui potrete trovare oltre ai vari negozi di gadget e ne segnalo uno di memorabilia tanti ristoranti a tema come l'Hard Rock Cafè, Planet Hollywood, Nascar Cafè e giganti cinema multisala. In serata ci siamo diretti verso Hollywood e abbiamo trovato delle stanze al Motel 6 di Hollywood Boulevard. Hollywood è uno dei nomi più conosciuti in tutto il mondo come sinonimo di cinema e spettacolo. Hollywood non è un comune a sè, ma appartiene a Los Angeles, anche se sorge ad una quindicina di Km dal centro della metropoli. In questa zona, che venne acquistata da un un agente immobiliare come campo di agrifogli (in inglese "holly") nel 1887, oggi la decadenza, la rovina, lo sporco e la delinquenza sono davvero palpabili. Poche imprese edilizie sono disposte a costruire a  Hollywood e basta imboccare la famosa Hollywood Boulevard per pochi metri per trovarsi in una strada cosparsa di rifiuti, di persone ubriache e di barboni.  Qualcuno si chiederà: "Ma come? Non è questa la città delle stelle del cinema?". La risposta, sconsolata, è: "Non più!". Ormai a Hollywood di stelle ci sono solo più quelle disegnate sul marciapiede della Walk Of Fame e quelle con le impronte delle mani e dei piedi degli attori nell'atrio del Mann's Chinese Theatre (che comunque resta una tappa obbligata per chi visita Los Angeles). Purtroppo, infatti, ormai da alcuni anni, i divi e le stelle del cinema si sono trasferiti nella vicina Beverly Hills e, soprattutto, nell'ancora più esclusiva Bel Air. (guida Supereva).

 

LAS VEGAS  13/08/2003 - 14/08/2003

Finita la breve visita a Los Angeles, a parte gli universal studios, la città degli angeli non ci ha entusiasmato più di tanto, siamo pronti per partire direzione Las Vegas la città del vizio, del gioco d'azzardo legalizzato, delle mille luci o più semplicemente come dice il cartello all'inizio della mitica Strip: "WELCOME TO FABULOUS LAS VEGAS NEVADA". Prima di tutto non è così facile ed economico trovare un volo per Las Vegas. In aereoporto abbiamo trovato un solo volo della South-West a 250 dollari (and/rit). Comunque dopo solo 45 minuti di volo, dove comunque di viene servita una bibita, o meglio del ghiaccio saporito, e un pacchetto di prezel, atterriamo a Vegas; subito ci troviamo davanti ad una cinquantina di slot-machine (in aereoporto!!!) perdiamo un paio di dollari a testa e ci dirigiamo verso l'uscita; ore 20.15 temperatura esterna circa 40°!!!! Che tu arrivi di giorno o in piena notte non fa molta differenza ... la città non dorme mai, anzi, di notte Las Vegas pullula di gente, facce felici, altre disperate. La scelta difficile è nello scegliere l'hotel dove alloggiare, noi abbiamo scelto il Luxor (fantastico),anche se poi passerai nella stanza solo pochissime ore per rilassarti, perchè verrai rapito dalla vivacità di questa città, che mira a un bombardamento completo dei sensi, con un vortice di spettacoli e suoni. Gli alberghi dispongono di tutti i comfort: ampie camere, piscine, negozi, cappelle per celebrare i famosi matrimoni lampo(non è così semplice sposarsi), ristoranti per tutte le tasche ... e Casino che seguono ritmi di vita del tutto particolari e offrono colazioni e cene 24 ore su 24 a prezzi così economici da far apparire sensato consumarle entrambe contemporaneamente. Le cameriere nei casino calmano la sete portando gratis cocktail a qualsiasi giocatore. Il gioco...si sà c'è chi vince e c'è chi perde; il Perro e Ragio hanno perso...hi hi!!! Alla fine siamo stati circa 24 ore a Las Vegas, tutto fantastico ma di giorno c'è un caldo insopportabile...e la prossima tappa Oklahoma City via Los Angeles-Dallas. Perchè Oklahoma City? Boh!!!!!

 

OKLAHOMA CITY  15/08/2003 - 16/08/2003

Sinceramente dovevamo andare a Dallas, ma la nostra "infallibile" agenzia ha sbagliato tutto (strano!!!), prima ha prenotato un volo Los Angeles-Dallas-Oklahoma City, dicendo che quest'ultimo era un volo opzionale che potevamo saltare ed infatti ci ha prenotato una notte a Dallas; peccato che l'America Airlines non era dello stesso avviso e quindi per non perdere tutti gli altri voli siamo dovuti andare fino a Oklahoma City e perdere la notte a Dallas. L'unica cosa positiva è che a Okla abbiamo scoperto i La Quinta Motels, che consiglio vivamente. Oklahoma: forse la città dove i cosiddetti canoni americani si fondono in maniera più esemplare, e non quelli che i normalmente possono trasparire dai telefilm più seguiti, la vera America, per così dire…Qui troviamo infatti i baffuti cow-boys che girano su enormi pick-ups, o su Cadillac anni ‘80 con le corna montate sull’immenso cofano, velleitari cinquantenni con cappelli da mandriano, bandana al collo e camicia con il corpetto dipinto a mano e coltello bene in vista sull’immancabile cintura di serpente chiusa da vistose fibbie cromate e cesellate d’oro; considerando che era una tappa che non avevamo pianificato ci siamo trovati davvero stupiti di ritrovarci catapultati nella contea di Hazzard!! Foltissima anche la presenza dei nativi americani, orgogliosi fino al midollo della loro provenienza e dei loro costumi, come testimoniato dai numerosi adesivi che abbiamo trovato sulle loro auto e dai cartelli stradali che indicavano per filo e per segno i precedenti abitanti del luogo in questione, omettendo, chissà perché, la fine che avevano fatto…E poi i camion, gli enormi Trucks, che nello stato dell’Oklahoma sembrano dei gioiellini di cromature di giorno e degli alberi di natale su ruote di notte; questo è possibile grazie alle centinaia di store dedicati alla maniacale cura del mezzo di trasporto pesante, che in alcuni casi si trasforma nell’abitazione semovente del conducente e della propria family. Come dimenticare i saloon con le porte a doppio battente e acquari abitati da alligatori al posto dei soliti pesciolini delle nostre pizzerie,  i negozi di articoli etnici con cimeli degli indiani d’America made in China e d’abbigliamento classico americano: speroni con gemme, cappelli da 300 dollari e stivali da più di 2500!! Comunque qui siamo stati solo una notte, il tempo giusto per mangiare una fantastica bisteccona stile texano (anche se eravamo in Oklahoma) e per andare nel locale con le tre cameriere più belle degli States, il Martini Lounge. Comunque per ulteriori informazioni vi consiglio una guida. Dopo aver dormito nel nostro motel e dopo esserci riempiti lo stomaco con una fantastica colazione siamo partiti con il nostro minivan (Hertz) in direzione Little Rock.

 

LITTLE ROCK  16/08/2003 - 17/08/2003

La domenica mattina in cui  arrivammo a Little Rock pensavamo solo alla paurosa escursione termica che avremmo subito dall’aria condizionata del nostro Ford Windstar al caldo incondizionato che sapevamo ci avrebbe accolto nella cittadina natale del presidente Bill Clinton… E nemmeno qui fummo smentiti: un caldo umido che faceva quasi rimpiangere la nostra Brescia d’estate, ma in fondo era un po’ come essere tornati a casa per un attimo. Subito ci recammo in hotel e l’opzione votata all’unanimità fu la piscina… Il bagno ristoratore ci ridiede quella vitalità necessaria per recarci nel centro, (Lory ,da buon fighetto, voleva sempre andare in centro, e se non lo trovavamo era sufficiente dirgli: ”siamo in centro” per farlo smettere di rompere), non prima di aver conosciuto il mitico Jonnie Walker, il batterista di una band Rockabilly del Wisconsin, gli  arcinoti Black beaters, che ci invitò alla sua performance serale in una sala da biliardi aperta dalla mezzanotte alle sei del mattino… Ed eccoci finalmente giunti nel centro della città: lo zoo comunale, il palazzo del governatore, l’università, il museo d’arte contemporanea, il palazzetto dell’Hockey, i ponti; ma ci accorgemmo di un piccolo particolare… La città era deserta! Andammo allora in un parco pubblico e nemmeno lì anima viva; capimmo allora perché il presidente Billy preferiva giocare al dottore sotto la scrivania con una balena piuttosto che uscire e godersi il parco della Casa Bianca: dalle sue parti non si esce mai. Mai prima delle nove di sera, dove il quartiere dei locali, peraltro da noi “beccato per culo”, era una sorta di bolgia di pub e club con musica dal vivo inebriati da un’atmosfera indescrivibile. Dopo una cenetta in un pub Inglese, tanto per cambiare, e una massiccia dose di birra, tanto per cambiare, fummo richiamati dal locale più incredibile che ci poteva capitare in quella che fino a poche ore prima ci era sembrata Zombie City.Il nome del locale non ce lo ricordiamo perché all’entrata non ci interessò e all’uscita nessuno era più in grado di leggere… Avevamo infatti sperimentato in quantità industriale la Bud Light, pensando che fosse birra analcolica e non con poche calorie e i soliti cinque gradi…

VORREI SOTTOLINEARE CHE NESSUNO DI NOI SEI HA MAI FATTO USO DI BIRRA ANALCOOLICA, SOLO LA GRAVE CIRCOSTANZA DELL’ARRESTO PER GUIDA IN STATO DI EBBREZZA E LA MASSICCIA PRESENZA DELLE FORZE DELL’ORDINE CI AVEVANO INDOTTO AD OPTARE PER QUEL SURROGATO DI BEVANDA.

MA IL BUON DIO E LA NOSTRA IGNORANZA VOLLERO…

 Eravamo, con altri cinquecento esseri sudati, nell’ombelico del mondo, due pianoforti e una batteria, centinaia di dediche e canzoni improvvisate, tre grandi artisti, la birra, il casino, lo sceriffo e Michael Sborazi, the italian singer….

 

MEMPHIS 17/08/2003 - 19/08/2003

Siamo arrivati a Memphis, domenica 17 stanchi per tutte le nostre esperienze, ma consapevoli, di non essere solo nella  città della musica blues, ma soprattutto di essere nel luogo dove è nato e dove si conserva il mito di Elvis Presley. Rassegnati a dover aspettare il giorno successivo per visitare la mitica Graceland, ci siamo riposati nel pomeriggio per poi buttarsi nella magica notte di Memphis. E li non potevamo non visitare la famosa Beale street, dove sono raccolti i migliori locali Blues degli Stati Uniti. Questa via, in un gioco di insegne luminose e musica, si presentava calda e coinvolgente e noi decidemmo di viverla pienamente visitando uno dei tanti locali presenti. Così dopo un passeggiata tra negozi di souvenir e gruppi di musicisti improvvisati, ne abbiamo individuato uno, siamo entrati e abbiamo assistito ad una esibizione dal vivo, che, grazie alla bravura e al sentimento dei musicisti del gruppo, ci ha piacevolmente coinvolto. La mattina seguente dopo la colazione lasciammo l'albergo. La temperatura e l'afa erano insopportabili e fu quindi un sollievo per tutti noi entrare nella gelida biglietteria di Graceland. Riuscimmo ad avere un ottimo sconto (privilegi dell'italiano all'estero) e dopo essere stati muniti di una guida vocale (che ci avrebbe accompagnato con la sua voce triste e malinconica per tutte le stanze della casa)  fummo trasportati nella villa di ELVIS dall'altra parte della strada. La casa è stile primi novecento, bianca con un fantastico parco e tutte le comodità degne di una star (piscina, maneggio, tiro a segno etc.). L'interno, rimasto come era stato lasciato, era una mix strano tra normalità ed eccessivi deliri di onnipotenza. La varie stanze oltre a raccontare la sua vita, il suo lavoro  erano una vera e propria vetrina di tutti i suoi successi e tutto quello che aveva rappresentato il fenomeno Elvis Presley. Usciti dalla casa in un angolo del parco, perennemente ricoperto di fiori, si trova la sua tomba dove i suoi fan ancora tuttora si fermano a piangerlo. A questo punto finita la visita nella casa  siamo ritornati nella zona della biglietteria dove abbiamo visitato il suo parco macchine e i suoi aerei privati. Prima di lasciare Graceland ci siamo goduti alcune canzoni di Elvis cantate dai suoi sosia e poi siamo ritornati verso l'albergo. Dopo un tuffo in piscina e un'ottima doccia, avevamo pensato di ritornare in Beale Street per la serata, ma arrivati nelle vicinanze siamo incappati una situazione che poteva diventare pericolosa  (abbiamo segnalato alla polizia una persona il cui comportamento ci aveva convinto ma non danneggiato e avevamo paura di ritorsioni dei suoi amici) e quindi a malincuore siamo dovuti ritornare in albergo.

 

NASHVILLE 19/08/2003 - 20/08/2003 

Lasciata Memphis il nostro mini-van punta diretto verso Nashville dove il giorno dopo il nostro arrivo ci attende un volo per la grande mela. quando si pensa a Nashville è la musica country a venire subito in mente. E perché no? Autoproclamatasi 'Capitale mondiale della musica country', Nashville si crogiola nel suo fascino un po' casalingo. Striscioni e manifesti annunciano le nuove star e i loro dischi come le onoreficenze di certi annuari di college, e le strade portano i nomi di leggende del country come Roy Acuff e Chet Atkins. Addirittura prima di Arrivare a circa 20 km dal centro abbiamo conosciuto una simpatica signora di circa 60 anni che si spacciava per la zia di uno dei più famosi cantanti country degli States, fatto sta che anche lei ha pubblicato un cd di musica country e noi lo abbiamo anche comprato!!! La Città della Musica (come i fans amano chiamarla) ha catturato l'attenzione persino di alcuni cantanti non country - da Joan Baez a Jello Biafra - anche se i loro commenti non sempre sono stati favorevoli. E tuttavia, pur essendo una città che ha fondato la sua reputazione su un sound che è un marchio di fabbrica, bisogna ammettere che Nashville sa essere accattivante. Nashville occupa quella nebulosa regione sud-orientale posta tra l'America centrale e la East Coast, tra il 'profondo sud' e il nord. È decisamente meridionale sotto molti aspetti, ma si trova così vicino alle altre regioni che la distinzione spesso risulta sfumata. In ogni caso, che siano gli USA a muoversi verso sud oppure che sia il sud a spostarsi lentamente verso il resto del paese, Nashville appare comunque più che mai come una città all-American (e per giunta una delle più schiette che avrete mai occasione di visitare). In serata siamo andati nel più grande ristorante country di Nashville con tanto di concerto, pista da ballo e carne tanta carne vedere le foto per credere.

 

NEW YORK  20/08/2003 - 23/08/2003 

Sono le ore 11.00 a.m. del 20 agosto quando il nostro aereo parte per New York, finalmente questo momento è arrivato; diciamoci la verità gli States sono fantastici ma New York è New York, la grande mela, la capitale del mondo è semplicemente tutto. Atterrati all'aeroporto La Guardia il nostro primo obbiettivo è quello di arrivare in albergo; ma prima di questo vorrei consigliare a chiunque gli dovesse capitare di atterrare al La Guardia non staccatevi dal finestrino durante la discesa potrete ammirare Manhattan da una visuale incredibile. Ok torniamo a noi come raggiungere l'albergo a Manhattan? Perfetto all'uscita dell'aeroporto ci siamo trovati davanti ad una semplice scelta o in autobus o in taxi... o in limousine!!! Un rapido conto l'autobus costava 16 dollari il taxi molti di più visto che comunque avremmo dovuto prenderne due e la limousine? 11 dollari a teste; secondo voi cosa abbiamo scelto? Una bella limousine bianca, e dopo circa 1 ora ci troviamo davanti al nostro Hotel. Il Belnord è un discreto albergo sull'87 strada tra la Upper West side e la Broadway pulito ma con un piccolo problema senza acensore e naturalmente la nostre stanze erano al quinto piano, ma si in fondo siamo a New York, va bene tutto!!! Comunque la posizione era eccezionale usciti dall'hotel a 100 metri a destra avevamo la Broadway e a 200 metri a sinistra Central Park. Ok si parte dopo aver depositato in stanza i bagagli ci buttiamo subito sulla Broadway direzione Times Square, naturalmente a piedi, ma volete sapere una cosa è lunghissima!!!!! Incredibile la quantità di teatri nella prima parte; per non parlare di dei negozi ma questo è piuttosto normale a New York. Comunque il primo giorno è passato così: andata e ritorno da Times Square tutto a piedi, faticoso sì ma da fare per gustarsi il cuore della grande mela. In serata cena da Hooters naturalmente (vi ricordate il film Big Daddy?). Secondo giorno a New York, prima cosa che abbiamo fatto è stato l'abbonamento alla metropolitana comodo e economico e poi via verso Empire State Building (ora il grattacielo più alto), il Rockefeller Center, Macy's (un grande magazzino di otto piani), Flatiron Building è questi sono i luoghi più importanti, ma forse la cosa più bella è vivere una giornata tra i newyorkesi è il massimo ci si sente veramente americani.  L'edificio dell'Empire State Building sorge dove un tempo c'era la prima sede del Walford Astoria Hotel. Si trova al 350 della Fifth Avenue, tra la 33rd e la 34th Street. Nel 1929 il Walford spostò la sua sede in quella attuale e al suo posto venne dificato l'Empire.
Gli scavi delle fondamenta di questo prestigioso edificio iniziarono poche settimane prima del terribile crollo della borsa dell'ottobre 1929 e i lavori furono ultimati nel 1931, non molti mesi dopo l'inaugurazione del Chrysler ( il famoso grattacielo con la punta illuminata), a cui rubò il primato di edificio più alto del mondo, superandolo di circa 60 metri. E' impressionante purtroppo non siamo riusciti a salire in cima un po' per la lunga coda e un po' per la mancanza di tempo. Giornata molto intensa e stancante. Terzo giorno a New York impostato principalmente sul World Trade Center, Wall Street e il Pier 17. Quarto giorno mattinata a Central Park e pomeriggio direzione aeroporto JFK si torna a casa dopo 16 fantastici giorni passati negli States tra San Francisco è New York, nonostante  tutto quello che è andato storto è stato un viaggio fantastico.

 

i diari dei viaggiatori diari u.s.a.
torna alla home page torna alla photogallery