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NAMIBIA 2007: MILLE E PIU' EMOZIONI

di Laura e Gianni

3 - 19 settembre 2007

 

Siamo tornati da qualche giorno dalla Namibia… com’è difficile abituarsi nuovamente al quotidiano ma, soprattutto, come dimenticare il caldo e abbagliante sole africano, gli spazi infiniti, il cielo stellato, il silenzio assoluto, il sorriso e la cordialità della gente…. È proprio vero, il Mal d’Africa esiste!!!!

Io e mio marito siamo abituati a viaggiare autonomamente e anche per questo viaggio abbiamo scelto la formula self-drive, appoggiandoci però ad un tour operator namibiano che ringraziamo per i consigli.

Arriviamo a Windhoek dove ci attende Giorgio incaricato. Noleggiamo l’auto, una Nissan X-Trail non 4x4 ma più alta di una berlina e quindi comodissima soprattutto per l’osservazione del paesaggio e degli animali come scopriremo in seguito. Le strade percorse durante il nostro viaggio erano tutte sterrate ma buone per cui il 4x4 non è indispensabile… attenzione alla guida a sinistra, l’impatto è pazzesco ma si supera in pochissimo tempo. Il traffico esiste solo in città, altrove le auto sono poche anzi in alcune zone è difficile incontrarne e si è soliti salutare chi si incontra per strada turisti e non… un cenno con la mano e un sorriso è gradito!!
A Windhoek pernottiamo la prima notte e poi partenza per la zona di Tsumeb scelta perché ricca di cave e miniere ed essendo appassionati di mineralogia, non potevamo davvero rinunciare. Nella tenuta del lodge dove abbiamo pernottato sono presenti ben 5 vecchie miniere che abbiamo visitato accompagnati da Mike con i quad… ragazzi che esperienza, era la prima volta che guidavamo un quad e il quasi cappottamento non è mancato cmq ci siamo divertiti un sacco!!!
Il giorno dopo, d’accordo con i responsabili del lodge, siamo andati con l’auto alla miniera Karavatu, un vero paradiso dove in poche ore abbiamo raccolto dei pezzi davvero interessanti.
Purtroppo la ricerca mineraria non è facile ma facile è poter comprare a ottimo prezzo soprattutto nel Damaraland… quante bancarelle e quanti minerali acquistati: tormaline, acqua marina, quarzi; naturalmente ci siamo trattenuti per il problema trasporto ma che fatica dover scegliere tra questo o quel pezzo…

Lasciata la zona di Tsumeb ci siamo diretti verso il Parco Etosha. Il primo giorno siamo entrati dal gate di Namutomi e percorso la strada verso Andoni. E’ stato emozionante l’incontro con gli animali: gli springbok con i loro dolcissimi occhioni, le giraffe e la loro regalità nei movimenti e negli sguardi, gli gnu e il loro sguardo truce, i kudu, gli elanda, i facoceri simpatici ma bruttissimi e gli elefanti con la loro immensità non solo fisica!!!

Il giorno successivo abbiamo attraversato tutto il parco sino all’Andersson Gate e ancora emozioni su emozioni; quanti animali ci hanno accompagnati e che meraviglia trovarsi di fronte all’Etosha Pan, una depressione salina di 120km x 70 circa di cui non si intravede la fine… pazzesco!!! E’ vero non abbiamo visto i Big Five al completo (elefanti, rinoceronti, bufali, leoni e leopardi) però siamo felici di tutti gli “incontri” e per gli altri… sarà per la prossima volta!!

Il viaggio è poi proseguito verso il Rock Finger attraverso la zona dei terrazzamenti del fiume Ugab chiamata anche l’Arizona della Namibia, in effetti, sembra di essere protagonisti di un film western alla John Wayne per intenderci.
Naturalmente muniti di scarponi e bottiglia d’acqua abbiamo percorso il sentiero che conduce al Rock Finger e dalla cima… che spettacolo incredibile; altopiani interminabili punteggiati da solitarie montagne che al tramonto si tinteggiavano di mille colori diversi.

Il giorno successivo partenza per Twyfelfontein e visita obbligata alle pitture rupestri, alla montagna bruciata e alle Canne d’organi. Arrivo al Doro !Nawas lodge posto su una pianura immensa e qui, calata la sera, il cielo si è regalato a noi con tutto lo splendore delle sue migliaia di stelle, il buio assoluto tutto intorno, le rendeva più che splendenti e il silenzio… sembrava un sogno ed è stato difficilissimo risvegliarsi!!
Ci siamo poi diretti nella zona dell’Erongo e anche qui ci siamo inerpicati su una montagna per assistere ad un altro tramonto, spettacolo che non delude mai e questa volta non eravamo soli, sulla cima accanto ecco un gruppo di babbuini altrettanto affascinati.
Nuovo giorno e nuova avventura, eccoci nella zona di Swakopmund e Walvis Bay dove abbiamo incontrato l’Oceano Atlantico e le dune del deserto… 2 elementi così diversi eppure a pochi metri l’uno dall’altro, infatti solo una strada divide l’acqua dalla sabbia.
Una giornata è stata però dedicata alla visita della Valle del fiume Swakop o Valle della Luna accompagnati da Michael che ha arricchito il nostro bagaglio conoscitivo con tante informazioni sulla “vita” in questa valle desolata ma ricca di storia da leggere, per esempio, sulle rocce e sulle foglie delle famose Welwitschia Mirabilis.
Il giorno dopo abbiamo raggiunto Cape Cross per una visita alla colonia di foche, non sappiamo quante sono, sono tante e spassosissime da osservare nei loro atteggiamenti tra il serio e il faceto… soprattutto faceto!!!! Vista l’aria che tirava, e non è una metafora perché il vento era fortissimo e gelido… ma eravamo ancora in Africa oppure eravamo stati catapultati all’estremo nord del mondo??
L’Africa è davvero particolare e unica, le sue tante e differenti sfaccettature riempiono anima e cuore.

Altro giorno, altra avventura… eccoci partiti verso il deserto del Namib, il più antico del mondo, percorso da Walvis Bay sino a raggiungere Sesriem e quindi l’area di Sossusvlei e le sue dune. La colorazione rossa delle dune è tipica di questa parte orientale del Namib; il momento migliore per assistere al gioco di luci e colori è il mattino e quindi eccoci davanti al cancello d’ingresso del parco desiderosi di assistere a questo nuovo spettacolo della natura. Ci ha accompagnati Alex, fiero e gentilissimo namibiano che ha reso questa giornata ancora più interessante e piacevole.
La fatica si è fatta sentire durante la salita alla cima del Big Duddy la duna più alta dalla quale si è aperto uno spettacolo affascinante… è difficile descrivere con semplici parole i colori, la luce, il rumore del vento che muoveva la sabbia e il sole che riscaldava le nostre stanche ossa arrancanti.

Purtroppo il nostro viaggio sta per terminare, l’ultima tappa è la zona semi desertica del Kalahari che ci regala un ultimo meraviglioso tramonto sulle dune di terra rossa.

Prima di arrivare all’aeroporto per l’imbarco un’ultima tappa dedicata alla ricerca mineraria presso la cava abbandonata di Aris… anche nella raccolta non siamo stati delusi!!

GRAZIE!!!!!!!!!!!!!!!! All’Africa per averci regalato momenti indimenticabili e alle persone incontrate: Michael, Charles, Alex, Sebastian e tutte le donne, i bambini e gli uomini incontrati, grazie per i sorrisi e la gentilezza, la serenità, la fierezza dimostrata verso la loro terra e la dignità con cui affrontano le difficoltà quotidiane.

Questi i lodges dove abbiamo pernottato e che consigliamo perché davvero graziosi ma assolutamente informali:

Vondelhof Guest House (Windhoek) – Uris Safari Lodge (Tsumeb) – Etosha Aoba Lodge – Eagle Tented Camp – Vingerklip Lodge – Doro!Nawas – Erongo Wilderness Lodge – The Burning Shore – The Desert Homestead – Bagatelle Kalahari Game Ranch

Terminiamo il nostro racconto con una citazione scritta sul quadernetto di viaggio:

“I vincoli che noi uomini inciviliti ci andiamo artificiosamente e sempre intessendo d’attorno ci stringono, ci opprimono, pare che a volte ci soffochino; l’Africa li spezza e ci libera!
Ferdinando Martini – Esploratore Italiano 1895
… e mai pensiero è stato più apprezzato e condiviso!!!!!!!

Buon viaggio

Laura e Gianni

 

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