SEYCHELLES 2007,
UN PICCOLO PARADISO
di
Danilo
La compagnia aerea è la Qatar airways, dobbiamo
effettuare lo scalo a Doha per poi ripartire alla volta
di Mahè.
Arriviamo a Mahè alluna circa del pomeriggio di
sabato, ha appena smesso di piovere, quando scendiamo
dallaereo lumidità ci soffoca!
Più tardi prendiamo il volo per Praslin, un piccolo
aereo di una ventina di posti, fortunatamente il volo
dura solo un quarto dora!
Arrivati a Praslin ci aspetta un taxi per portarci al
porto, o jetty come lo chiamano i locali, per poterci
imbarcare alla volta di La Digue.
Al porto di Praslin effettuiamo il cambio, in nero, in
rupie
la quotazione è 10 rupie per euro se ne
cambiamo 50, 11 rupie se ne cambiamo 100
il cambio
ufficiale è di circa 7 rupie!
Ci imbarchiamo e arriviamo a La Digue, ci aspetta un taxi
per portarci al Flycatcher paradise.
Il nostro alloggio è una casa coloniale piuttosto grande,
spartana ma accogliente e la posizione è ottima per
visitare lisola, forse la migliore.
La sera mangiamo nel ristorante del Flycatcher, cucina
creola, molto buono e abbondante, poi alziamo la testa e
osserviamo il cielo nel buio dellisola, mai viste
così tante stelle! Questo grazie allassenza di
illuminazione notturna sullisola.
Domenica:
Andiamo a visitare anse source dargent, entriamo
nella Union Estate (5min a piedi dal Flycatcher), e da
lì raggiungiamo la mitica spiaggia
troppo bella per
essere vera!
Vista in fotografia sembra finta, vista dal vero
limpressione non cambia, tocchiamo i massi di
granito per accertarci che non siano finti! Sembra un set
cinematografico, ti aspetti di veder spuntare King Kong
da un momento allaltro, bisogna vederla, per
descriverla non ci sono termini adatti.
Siamo andati a piedi fino ad anse marron, dove la
barriera finisce, il ritorno è stato più difficoltoso
perché la marea si stava alzando.
La sera proviamo lesperienza di girare per
lisola con la torcia elettrica, il buio è totale
ma i locali girano in bici senza problemi.
Abbiamo cenato da Chez Marston, niente di speciale.
Lunedì:
Partiamo, a piedi, alla volta di grand anse, nel sud
dellisola; la strada (circa 2km) ha parecchi
saliscendi, col caldo e lumidità le salite, già
impegnative, diventano quasi proibitive con la bici, noi
consigliamo di farla a piedi.
Alla fine del sentiero si apre di fronte a noi la
spiaggia di grand anse
un altro spettacolo della
natura!
Abbiamo mangiato al Loutier coco, un
ristorantino sulla spiaggia, molto caratteristico e molto
buono, pranzo a buffet (125 rupie).
Inoltrandosi nella foresta e inerpicandosi sui sentieri
si arriva a petite anse, proseguendo si raggiunge anse
coco
un altro spettacolo naturale!
Cena al Flycatcher, sempre ottima.
Martedì:
Abbiamo noleggiato le bici per visitare la costa
orientale dellisola, non cè assolutamente
niente! Tornando indietro si siamo fermati sulla spiaggia
del Patatran village e, successivamente, abbiamo fatto un
giro nei negozietti a caccia di souvenir.
Successivamente siamo andati a vedere anse source
dargent con lalta marea (erano circa le
quattro del pomeriggio).
Pizza da Gregoires, niente male!
Mercoledì:
Partenza alle nove e mezza per lescursione (85 euro)
sulle isole vicine: Coco island, Sister island e
Felicitè island.
A Coco island si può fare snorkeling, ci sono
uninfinità di pesci molto belli e molto colorati.
A Sister island pranziamo e poi ci fermiamo sulla
spiaggia dellisola in completo relax.
A Felicitè island si fa nuovamente snorkeling e nuotiamo
in compagnia di una tartaruga marina!
Ultima cena a La Digue, sempre al Flycather.
Giovedì:
Viene a prenderci un rasta col carretto trainato dal bue
e ci conduce al porto, da lì partiamo per Praslin per
poi raggiungere il Lemuria resort.
Volevamo vedere comè un albergo frequentato dai
VIP, latmosfera è troppo snob per i nostri
gusti
mille volte meglio quella rilassata e
selvatica di La Digue.
Abbiamo fatto una passeggiata nel campo da golf fino ad
anse Georgette.
In serata la mia fidanzata viene colpita da un attacco
allergico, questo ci permette di visitare lospedale
di Praslin!
Venerdì:
In mattinata torniamo allospedale per un controllo,
tutto a posto, ringraziamo Veronica, una ragazza italiana
che lavora al Lemuria, per lassistenza.
In tarda mattinata ci facciamo portare, in taxi, alla
vallee de Mai.
Vediamo il mitico coco de mer, per il resto la foresta
non ci entusiasma molto.
Nel pomeriggio cerchiamo il sentiero che dal campo da
golf del Lemuria porta ad anse Lazio, a metà strada ci
rendiamo conto che lora è tarda, per non farci
cogliere dal buio torniamo indietro.
Sabato:
Mattinata in spiaggia, ultimo sole, nel pomeriggio
partiamo sotto una pioggia torrenziale per Mahè e da lì
per Milano via Doha.
Arriviamo a Malpensa alle otto di domenica 22.
Conclusioni:
La Digue è un vero paradiso naturale, uno spettacolo
unico, selvaggia e rilassata
speriamo che resti
così!
Praslin, vista dopo La Digue, non fa ne caldo ne freddo!
Il nostro consiglio è di andare a La Digue e rimanerci
per tutto il tempo della vacanza, da lì potete fare le
escursioni anche per Praslin (vallee de Mai).
Portate una torcia elettrica, cambiate i soldi in nero (al
porto cè sempre chi lo fa), percorrete tutti i
sentieri interni di La Digue a piedi (non dimenticatevi
una bottiglia dacqua nello zaino).
Non abbiate paura di inoltrarvi nella foresta, non ci
sono animali pericolosi, troverete lo scinco (è come la
nostra lucertola), grossi pippistrelli, i ragni delle
palme dallaspetto minaccioso ma innocui e tanti
cani senza padrone in cerca di compagnia.
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